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«Corriere dei Piccoli» 33, Anno VII (15 Agosto 1915)

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AA. VV. 19 occorrenze

«Corriere dei Piccoli» 33, Anno VII (15 Agosto 1915)

Verde è il prato e il viale bianco ha un’aiola rossa a fianco; ogni cosa intorno esclama: è d’Italia il panorama.

«Corriere dei Piccoli» 33, Anno VII (15 Agosto 1915)

Il brav’uomo, risvegliato, salta su tutto arrabbiato ed investe con livore il presunto rubatore.

«Corriere dei Piccoli» 33, Anno VII (15 Agosto 1915)

Sfilan tutti: il canterano, la cassetta e il divano, sopra cui s’appisolò Capitan Cocoricò.

«Corriere dei Piccoli» 33, Anno VII (15 Agosto 1915)

Il sor Placido Rapesta investito dal barone fa un solenne ruzzolone, che per poco non ci resta.

«Corriere dei Piccoli» 33, Anno VII (15 Agosto 1915)

Schizzo piega la testina sovra il morbido guanciale, e rivede, tale e quale, l’adriatica marina.

«Corriere dei Piccoli» 33, Anno VII (15 Agosto 1915)

Il signor Kartofel Otto passa e arrestasi di botto: che bandiera bella e gaia stende al sol la lavandaia.

«Corriere dei Piccoli» 33, Anno VII (15 Agosto 1915)

Si capisce facilmente: il mercante era innocente. E gli autori del trambusto se la ridono di gusto.

«Corriere dei Piccoli» 33, Anno VII (15 Agosto 1915)

Mentre torna, piano piano, ecco incontra Fortunello, che a sospingere il carrello volentier gli dà una mano.

«Corriere dei Piccoli» 33, Anno VII (15 Agosto 1915)

Ad un tratto un punto scuro si distingue, è già visibile: dall’austriaco sommergibile parte il solito siluro.

«Corriere dei Piccoli» 33, Anno VII (15 Agosto 1915)

E gustando la vittoria che il buon caso concede, al baron, come si vede, ei rinfresca la memoria.

«Corriere dei Piccoli» 33, Anno VII (15 Agosto 1915)

In compenso il sor Rapesta gli farà da testimonio. Per recarsi al matrimonio senza indugio egli s’appresta.

«Corriere dei Piccoli» 33, Anno VII (15 Agosto 1915)

Lungo il ponte, agili e baldi, son schierati i marinari; sulla prua che sfida i mari leggi scritto: GARIBALDI.

«Corriere dei Piccoli» 33, Anno VII (15 Agosto 1915)

Ma la mamma lo sa bene quello scherzo da chi viene, ed infligge alla sua prole il castigo che ci vuole.

«Corriere dei Piccoli» 33, Anno VII (15 Agosto 1915)

Giunge in casa del barone, Fortunel glie lo presenta; ei lo guarda, si rammenta, ed esclama: “É il mio briccone!”

«Corriere dei Piccoli» 33, Anno VII (15 Agosto 1915)

Par che dica: “Ed ecco come all’insidia del nemico il valor d’Italia antico dà risposta nel mio nome.”

«Corriere dei Piccoli» 33, Anno VII (15 Agosto 1915)

E dal nostro “Garibaldi” con un impeto che ammalia “Viva il Re, viva l’Italia!” si risponde a quei ribaldi.

«Corriere dei Piccoli» 33, Anno VII (15 Agosto 1915)

Dato sfogo al suo furore manda in pace il mercatore, che dicendo: “Arrivederci” se ne va con le sue merci.

«Corriere dei Piccoli» 33, Anno VII (15 Agosto 1915)

Santi numi! Ma che accade? Il mobilio forse evade? Se ne va per proprio conto, come offeso da un affronto?

«Corriere dei Piccoli» 33, Anno VII (15 Agosto 1915)

Poi del bar si siede al desco Otto ed ordina un rinfresco; ma il garzone gli combina menta, orzata e granatina.

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